Descrizione
L’Autore si rivolge ad un argomento di grande interesse – quello dei vetri diatreti – con l’intento di colmare una lacuna più volte evidenziata dalla letteratura archeologica la cui analisi è, per molti aspetti, rimasta allo stadio pioneristico specie per quanto concerne l’ambito italiano il lavoro segue la produzione diatretaria dalla ‘rinascita’ sino alla decadenza di quell’arte (vale a dire dalla fine del II secolo d.C. agli inizi del V) sollevando una nutrita serie di questioni: basti pensare all’ipotesi di una produzione nord-italica di tipo industriale con caratteristiche peculiari opposte a quella che vuole i vetri incisi, rinvenuti nella Valle Padana, come oggetti di importazione – di origine renana o orientale – indirizzati principalmente a Milano quando in quella città venne a fissarsi il comitatus imperiale presupposto del concentrarsi di prodotti di arte suntuaria. Il lavoro, che è frutto di una difficile ricerca su materiali estremamente dispersi, propone altri numerosi campi di indagine come il rapporto fra committenza e diatretarii, l’interpretazione fra vetro inciso e altri beni suntuari (si pensi all’avorio), la valenza del vetro diatreto come espressione di ‘status symbol’, i riferimenti iconografici ecc. Concludono il volume 80 schede critiche corredate da un apparato illustrativo con foto e disegni al tratto.