Descrizione
Il testo affronta la questione delle botteghe urbane di vetri diatreti operanti dai decenni centrali per tutto il IV secolo d.C., avvalorando il ruolo portante di Roma anche come centro di ateliers specializzati nelle arti suntuarie. Partendo dal vetro inciso, si cerca di delineare un modello della bottega tardoantica valido non solo per questa classe, ma che può trovare
applicazioni in altri prodotti di lusso. L’ampio iter della ricerca definisce l’ambito di produzione, la committenza, la fruizione e la cronologia di consistenti nuclei di vetri. Si analizza l’attività dei diatretarii, artigiani specializzati itineranti (al pari di coloro che lavoravano i metalli preziosi) e si rivisitano e si colgono personalità anche di alto livello.