Descrizione
Mostra archeologica ‘Mors inmatura. I Fadieni e il loro sepolcro’, Delizia Estense del Verginese, Gambulaga di Portomaggiore (27 aprile 2006 – 27 maggio 2007).
Testi di Fede Berti, Fabio Bevilacqua, Florence Caillaud; Giuseppe Camodeca, Cristina Chiavari, Marco De Donno, Marco Marchesini, Mario Marchioni, Silvia Marvelli, Clara Martini, Maurizio Molinari, Anna Lina Morelli, Claudio Negrelli, Nicoletta Onisto, Daria Prandstaller, Vincenzo Scarano Ussani, Marco Stefani, Ursula Thun Hohenstein.
Il XVI Quaderno di Archeologia della Soprintendenza per i Beni archeologici dell’Emilia Romagna riguarda la pubblicazione, in tempi davvero molto rapidi, di una piccola ma importante necropoli romana, quella rinvenuta in territorio ferrarese, a Gambulaga, appartenente alla ricca famiglia dei Fadieni, vissuti nell’area deltizia nella prima età imperiale. Al di là del merito scientifico e dell’importanza della pubblicazione sistematica ed accurata sia del contesto di scavo sia delle stele funerarie con il loro patrimonio figurativo e il notevolissimo testo epigrafico, sia, infine, dei corredi funerari di riferimento, preme rilevare la novità delle scoperte archeologiche di Gambulaga. È infatti una delle rare occasioni in cui possiamo apprezzare le manifestazioni funerarie di una delle famiglie che presumibilmente abitavano le grandi ville del territorio padano, quali conosciamo ad esempio dagli scavi di Russi, o i ricchi borghi rurali che si collocavano lungo le strade consolari della Cisalpina. Si tratta dei rappresentanti di una classe dirigente medio-alta che costituì l’ossatura del sistema economico di questa regione, ne fece tra la tarda età repubblicana e il II secolo d.C. una delle più ricche dell’Impero; tra di loro erano certo scelti gli alti gradi della burocrazia e dell’esercito romano. Dei Fadieni possiamo ora apprezzare, grazie allo scavo e allo studio di Fede Berti e dei suoi collaboratori, uno squarcio non solo dei riti e delle cerimonie funerarie, ma anche delle vicende economiche e dello stile di vita.
Luigi Malnati (Soprintendente per i Beni Archeologci dell’Emilia Romagna)