Descrizione
Nuove tessere si aggiungono a quelle dei due volumi precedenti per completare il vivido, suggestivo mosaico rappresentativo della città di Salò e del suo territorio sotto la giurisdizione della “Serenissima”, durata quasi quattro secoli. Sono tasselli storiografici, spesso inediti, che raccontano di “rare, struggenti e care cose di un lontano passato” in grado di farci rivivere momenti ed eventi importanti, di condividere umori, passioni e sentimenti di personaggi celebri o meno noti, ma non certo meno importanti, che hanno lasciato tracce profonde nei nostri luoghi. Sono sostanze vive e memorie concrete di una storia che vuole essere narrata per aiutarci a comprendere la comunità del presente, incastonata nell’infinitamente diverso paesaggio del ventesimo secolo, e offrire spunti di riflessione per quella del domani. Merito dei due autori, Liliana Aimo e Giuseppe Piotti, l’aver saputo scandagliare, con competenza, tra gli innumerevoli documenti archivistici per raccogliere le testimonianze più rilevanti e poi tesserle in quadri unitari che ci restituiscono spaccati di vita sociale, religiosa, civile e culturale in cui l’atmosfera che si respira pare fatta, direbbe Papini, «di luce palpabile e magica». Quella che ci appare è dunque una “città di pietra” e al tempo stesso una “città di vita”, con le sue realtà materiali (le chiese, i monasteri, il teatro, le scuole) e l’intelaiatura, meno appariscente ma imprescindibile, delle strutture organizzative, degli apparati amministrativi, politici, giuridici, educativi. Ma è soprattutto una “città da vivere”, in tutta la sua bellezza e operosità, anche quando gli eventi avversi tentano di scalfirla.