Descrizione
Vita d’un direttore di museo scritta da lui medesimo è il titolo di uno scartafaccio che il curatore di questo libro, Raimondo Zucca (già Ispettore archeologo della Soprintendenza archeologica di Cagliari e Oristano, ed ora professore di Storia e Archeologia del Mediterraneo antico dell’Università di Sassari e Direttore del Museo di Oristano) dichiara di aver acquistato misteriosamente in un marché aux pouces di una Cagliari solare di tanti anni orsono.
È la storia del direttore ottocentesco del Museo di Antichità dell’Università di Cagliari, Gaetano Cara, invischiato in accuse di traffici illegali di reperti archeologici, scavati con il danaro del Regno di Sardegna, e di falsificazione di circa 330 idoli sardo-fenici spartiti tra il Museo cagliaritano e la collezione privata del Re Carlo Alberto.
Il curatore dell’opera è riuscito a trovare una miriade di documenti (autentici) in archivi italiani sulle storie straordinarie di questo personaggio della Cagliari del XIX secolo e tali documenti costituiscono il solido apparato critico del manoscritto Vita d’un direttore di museo scritta da lui medesimo. I 330 idoli sardo-fenici sono presentati ora nell’Antiquarium Arborense di Oristano e nel Museo archeologico di Torino nel quadro della Mostra “Carlo Alberto archeologo in Sardegna” a cura della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari e del Comune di Oristano e dei Musei Reali di Torino.