Descrizione
“Metalli, creta, una piuma d’uccello…”, questo verso dalla poesia Museo di Wisława Szymborska ci è parso particolarmente evocativo del multiforme interesse di Angela Ruta Serafini, Mariangela per molti, per tutto quanto ci arriva da quella “curiosa creatura” che è “il passato”, dalle produzioni artigianali alle forme evanescenti del deperibile. Interesse per il passato, per la sua rigorosa indagine archeologica, per quanto dell’antica cultura materiale si è conservato ed è necessario custodire e valorizzare nella maniera più consona ed efficace, sono tra i principali aspetti a cui Mariangela si è dedicata e si dedica con sempre rinnovata passione. Della sua lunga e dinamica carriera archeologica, intessuta di legami profondi e sinceri con colleghe e colleghi, spesso divenuti cari amici, è testimonianza questo volume che raccoglie un ricco numero di scritti di archeologia e non solo, che molti studiosi hanno voluto dedicarle, esprimendole così la stima profonda, la forte amicizia e una grande riconoscenza. La miscellanea spazia dagli scavi archeologici alla cultura materiale, al linguaggio e all’interpretazione delle principali manifestazioni artistiche del Veneto antico, con attenzione anche ad aspetti significativi della museologia contemporanea, riflettendo i molteplici interessi di Mariangela che è stata per lunghi anni, da funzionaria della Soprintendenza Archeologica del Veneto, custode del patrimonio archeologico di numerose province, ma soprattutto delle città di Padova e di Este, che grazie ai suoi studi hanno assunto la consistenza che oggi si conosce. Attiva e sempre sul campo, è stata guida per molti giovani archeologi che con lei si sono formati grazie agli stimoli offerti dal suo radicato senso critico, dalla sua instancabile disponibilità a proficue discussioni, preludio di ricerche e pubblicazioni condivise che hanno arricchito il panorama degli studi del Veneto antico. Di questa attitudine al lavoro di équipe sono qui prova i numerosi contributi di tanti giovani e non più giovani colleghi e collaboratori. Vivace comunicatrice, Mariangela ha saputo, da Direttrice del Museo Nazionale Atestino di Este, essere innovativa nella museologia, in particolare per la didattica museale di cui è stata senz’altro pioniera con spunti, idee e iniziative che ancora oggi sono un riferimento importante per tutti coloro che di musei, di comunicazione museale e di coinvolgimento dei diversi pubblici si occupano. Questa raccolta vuole quindi esprimere un grazie sincero ed essere un tangibile riconoscimento per Mariangela, instancabile archeologa, che ancora sa e saprà offrire molto con generosità agli studi e alla divulgazione archeologica.