Descrizione
Quando uscì la prima edizione, questo libro era il primo ad avere come soggetto una zona fino ad allora inesplorata e quasi del tutto trascurata dalla storiografia: l’alta Val di Cecina, una “terra incognita”. Fu un lavoro pionieristico che, inaspettatamente, rivelò una zona ricca di resti antichi e medievali. La curatrice dovette quindi confrontarsi con modelli insediativi fino ad allora poco definiti e con un passato seppellito dai profondi mutamenti che vi si erano avvicendati. Inoltre le rapide possibilità di accesso alle fonti archivistiche e bibliografiche tramite Internet – a cui oggi siamo abituati e assuefatti – erano all’epoca ben al di là da venire, come molte delle moderne tecnologie che consentono un migliore studio dell’archeologia globale di un territorio.
Dopo trent’anni, molti spunti di ricerca, che avevano trovato per la prima volta espressione in questo volume, sono stati adottati e perseguiti da altri studiosi, che hanno sviluppato alcune delle tematiche proposte nella prima edizione. Qualche esempio fra i tanti: la definizione di sinecismo che sta alla base della genesi dei castelli di Radicondoli e di Belforte nel XII secolo e lo sviluppo urbanistico dei centri di nuova fondazione; i segni dei lapicidi incisi sulle murature della Pieve Vecchia, i primi segnalati e studiati nella Toscana centro-meridionale.